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4 Gennaio 2007

Testimonianza del Sig. Roberto Ceci salvato da una possibile scarica di corrente elettrica

Pavullo 04/01/07
Fin da giovane ho coltivato alcuni hobby escursioni sulle cime dell'Appennino, lavorazione del ferro, impianti elettrici nel quale avevo raggiunto una tale perizia ed esperienza sia nel progetto che nella realizzazione tanto da potermi considerare un abile tecnico; avevo eseguito gli impianti dei due appartamenti della mia casa con inserti speciali come: linea del diffusore, invertitori, relaix, interruttori differenziali, cellule fotoelettriche, temporizzatori ecc. avevo pure eseguito impianti nelle nuove case di miei parenti.
Dopo quarant'anni, nel mio appartamento, si erano verificati molti cambiamenti: mutata destinazione di alcuni locali, maggiori consumi di energia elettrica, per soddisfare la quale si rendeva necessario sostituire i vecchi cavi con altri di sezione maggiore,come pure si imponeva la sostituzione delle vecchie scatole, delle prese ecc. e portare la linea terra anche a tutti i portalampade, in una parola , rifare un nuovo impianto perfettamente a norma e tale da soddisfare le accresciute esigenza dei consumi,utilizzando i vecchi tubi incassati nelle pareti. Tre anni fa mi avevano applicato un pacemakers e mi avevano avvertito di non esporre il cardiostimolatore a intensi campi elettrici o magnetici come ai metal detector delle banche e degli aeroporti o a scariche elettriche,capaci di sconvolgere i suoi sofisticati algoritmi per questo i miei famigliari mi avevano proibito qualsiasi intervento sulla Rete elettrica perfino la sostituzione di una lampadina. Per questo motivo ho incaricato dei lavori alcuni tecnici professionisti esperti che hanno eseguito alla perfezione il loro compito e mi hanno rilasciato una dichiarazione di conformità;su mia richiesta avevano applicato sul muro esterno rivolto a sud una scatola impermeabile contenente una presa di corrente con relativo cavo che avevano portato all'interno, ma non l'avevano allacciato al vecchio cavo mobile alla cui presa ero solito inserire la spina di vari strumenti per la cura del giardino, dopo averla portata all'esterno e riposta dopo l'utilizzo. Venuto il tempo dello sfalcio dell'erba la vecchia presa era inutilizzabile perché ossidata, gli elettricisti erano al momento impegnati per cui decisi di effettuare io stesso il piccolo intervento, i famigliari me lo avevano proibito, ma mio figlio era assente per lavoro e la moglie era solita il sabato mattina recarsi dalla parrucchiera. Staccai l'interruttore generale dei due contatori, fissai alle pareti i due cavi,fino a che si incontrarono, spellai con le apposite pinze i sei fili dei due cavi, mi mancavano le capsule di plastica munite di viti serrafili per isolare i capofili scoperti, mi recai ancora una volta nel semi interrato ove tenevo tutti gli arnesi e altro materiale,dopo aver ridato corrente perché la luce scarsa del seminterrato non mi consentiva di trovare quanto mi occorreva , pensai che se mi fossero occorse altre cose avrei dovuto ripetere di nuovo la noiosa operazione , se invece lasciavo chiuso il circuito che alimentava le luci del seminterrato potevo evitare di accendere e spegnere gli interruttori generali e procedere più speditamente nel mio lavoro, dopo aver controllato con il tester che non vi fosse corrente sul cavo su cui dovevo operare mi accinsi a congiungere fase con fase linea terra con linea terra e neutro con neutro, nel frattempo sentivo suonare a festa le campane del convento dei Cappuccini, pensai che forse si celebrava una funzione connessa alla prossima apertura del processo di beatificazione dei coniugi Bernardini, ma sarei andato nel pomeriggio ad assistere all'apertura del processo a Verica e così prosegui il mio lavoro.
Il mio pensiero andava alla famiglia di Domenica e Sergio Bernardini, dei quali avevo conosciuto i figli e avevo letto il libro Di P. Arcangelo "UNA COPPIA ESEMPLARE" che descrive le vicende di una famiglia in apparenza simile a tutte le altre che traevano il loro parco sostentamento dal duro lavoro dei campi situati nell'avaro terreno montano, superando le stesse tribolazioni, le stesse preoccupazioni ed anche provando le stesse gioie , ma a differenza di altre, tutti i componenti della famiglia erano animati da una solida e vigorosa fede e affrontavano qualsiasi evento con serenità e letizia nella costante e rigorosa osservanza degli insegnamenti del Vangelo, dei precetti della Chiesa, e partecipavano con gioia alle funzioni parrocchiali e alle devozioni in famiglia; avevo saputo da alcuni beneficati che nonostante la sobrietà delle risorse, questa famiglia trovava il modo di aiutare e soccorrere chi si trovava nella condizione di bisogno.
Stavo per afferrare con le dita le coppie dei fili scoperti per unirli quando fui trattenuto da non so bene che cosa, forse dalla imperfetta lunghezza dei due cavi che si confrontavano,piccola differenza che però non avrebbe per nulla compromesso la loro giunzione. afferrai il cavo più lungo nella parte protetta da isolamento e lo tirai leggermente,vidi il lampo di una forte scintilla e udii il tonfo della valvola del contatore che interruppe il circuito della corrente,il piccolissimo spostamento del cavo aveva provocato un contatto fra la fase e il neutro, molto difficile a verificarsi perché i fili sono grossi e poco flessibili. Restai allibito e frastornato pensando a quello che poteva succedermi, ringraziai veramente di cuore i coniugi Bernardini all'intervento dei quali attribuii subito la straordinaria fortuna di essere rimasto illeso. Dopo aver smontato il tester constatai che il suo mancato funzionamento era dovuto alla fusione del fusibile avvenuto in precedenza.
Feci il fermo proposito di non toccare in avvenire nessun circuito elettrico sia aperto che chiuso, e di conservare perenne gratitudine e devozione ai i due Servi di Dio Domenica e Sergio.

Roberto Ceci
Pavullo (Mo)

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